“Sai cos’è l’isola di Wight
E’ per noi l’isola di chi
Ha negli occhi il blu
Della gioventù…”

Cantavano i Dik Dik in onore dei mega concerti che a fine anni 60 si tenevano nell’ isola e richiamavano centinaia di migliaia di giovani da tutto il mondo tanto da soprannominarla la“Woodstock d’ Europa”.

(Foto dal Web)

Ma quel ritornello lo intonavano spesso anche i miei genitori ed io che ero ancora un bambino, prendevo il mappamondo (aaahhhh… Google Maps) e con il ditino cercavo questa fantomatica isola, senza trovarla, per tutto il globo!

Ora alla veneranda età di 46 anni, l’ ho scoperta e assieme ai miei compagni di viaggio le dedichiamo l’ ultimo giorno di vacanza .

Partiamo da Bournmouth di mattino presto… cittadina usata solo come base di partenza.

Arriviamo a Lymington in perfetto orario e c’ imbarchiamo per l’ isola su un ferry boat che risulta sold out. Per fortuna i biglietti li avevamo già prenotati dall’Italia.

THE SOLENT:

Attraversiamo questo braccio di mare che separa l’ isola di Wight dalla costa brittanica e che grazie alle sue complesse correnti marittime hanno contribuito a favorire il successo portuale di Southampton.

Ci piazziamo, ovviamente,  sul ponte, all’ aria aperta per prendere il caldo sole del mattino.

La traversata dura circa un’ora e la vista spazia dal faro di Hurst Point fino alle scogliere di Wight.

TOTLAND BAY:

Una volta scesi optiamo per esplorazione  della costa occidentale dell’ isola: la più rurale e remota nonchè la più caratteristica. 

 

Totland Bay è una spiaggia pittoresca, con limpide acque turchesi e ampie vedute sulla terraferma.

Facciamo una passeggiata lungo il molo di cemento. La spiaggia è un misto di sabbia e ciottoli. Qualcuno si azzarda a prendere il sole o addirittura a fare il bagno nonostante la temperatura poco mite e l’ acqua molto fredda.

Da italiani, all’inizio, restavamo stupiti nel vedere queste scene ma con il passare del tempo abbiamo capito che per gli inglesi ogni giornata di sole è qualcosa di conquistato e da godere.

La scogliera è ricca di vegetazione nonostante sia rocciosa, c’è pace… Come sempre, anche in questa baia è il suono delle onde sui ciottoli che domina la scena.

Quella melodia così armoniosa che t’ invita a sederti ed ad ascoltarla come fosse un concerto.

ALUM BAY E THE NEEDLES:

Finito il “concerto” riprendiamo il tour.

Arriviamo nel punto più occidentale dell’ isola. La strada finisce in un parcheggio a pagamento abbastanza intasato, per non rimanere intrappolati nella coda e per non pagare, lasciamo l’ auto lungo un piccolo sentiero e arriviamo sulla spiaggia a piedi.

Il parcheggio, abbiamo scoperto poi, non è altro che l’ ingresso di un discutibile parco divertimenti, con un’ orrenda seggiovia che conduce dal promontorio alla spiaggia e una frastornante musica sparata al massimo che stona, a nostro parere, con la serenita e la bellezza del luogo.

Ci allontaniamo velocemente e per fortuna la spiaggia e la scogliera attutiscono il frastuono.

Ci rifocilliamo con la bellezza delle Cliffs a picco su Alum Bay. Sono incredibilmente colorate come un patchwork fatto dalla natura milioni di anni fa ed in continuo cambiamento.

Le sfumature vanno dal bianco al giallo, dall’ arancione al rosso, dal grigio al nero, fino alla punta occidentale dove si trovano la formazioni di gesso più famose dell’ isola: The Needles… Gli Aghi!!!

Queste tre pile di rocce di calcare bianco si ergono imperiosamente dal mare come voler sottolineare la loro maestosità.

Ammirando e fotografando queste meraviglie riesco a ricavarmi il mio “mare di tranquillità” odierno. Il caos del parco divertimenti sembra su un altro pianeta.

FRESHWATER BAY:

Ci spostiamo in direzione sud, la strada percorre l ‘entroterra dell’ isola.

Una campagna verde con fattorie e cottage tra cui spicca la St. Agnes Church.

Un’ insolita chiesa con il tetto in paglia.

Questo luogo di culto è dedicato a Sant’Agnese di Roma che, da giovane, fu assassinata dai romani per essersi rifiutata di rinnegare la sua fede cristiana.

La chiesa fu costruita nel 1908 e finanziata con soldi pubblici, per consentire ai residenti e ai visitatori di Freshwater Bay di pregare in un edificio dignitoso. 

Fu edificata su volere del poeta Lord Tennyson e nella costruzione vennero utlizzate macerie di pietra di una fattoria demolita.
È l’unica chiesa con il tetto di paglia sull’isola di Wight.

Freshwater Bay è un’area di straordinaria bellezza naturale, circondata da scogliere di gesso bianco con dei faraglioni che spuntano dal mare.

C’incamminiamo lungo un sentiero a ridosso del promontorio da dove possiamo contemplare queste maestose scogliere.

Restiamo meravigliati ad osservare l’imponenza della bianchissima Highdown Cliffs con i suoi 120 metri di gesso e calcare.

Sotto si estende Watcombe Bay una spiaggia “fantasma” che compare solo con la bassa marea.

La passeggiata è come sempre affascinante; ne abbiamo fatte tante in queste vacanze ed ognuna diversa e peculiare. Da quelle austere e fredde della Scozia a quelle dolci e verdi del Galles fino ad arrivare alle bianche scogliere di Wight. Ognuno di questi incredibili percorsi aveva un unico comune denominatore: il senso di libertà!

Qui il poeta Lord Tennyson a cui è dedicato un monumento, camminava  quasi ogni giorno, dicendo che l’aria valeva “sixpence a pint”

Il tempo scorre veloce, dobbiamo fare ritorno al Ferry Boat. Percorriamo l’ entroterra fermandoci svariate volte per ammirare il paesaggio. Quest’ isola dinamica e variegata può tranquillamente rappresentare le varie sfacettature dell’ Inghilterra.

Una terra rurale, romantica… i campi a mosaico multicolore mentre l’erba ha l’aspetto e la morbidezza del velluto. Non trovi un pugno di terra incolta. Animali liberi di pascolare indisturbati, un sole caldo ma non opprimente che bacia la pelle e una brezza marina che accarezza il viso.

All this beauty is of God (Tutta questa bellezza è di Dio) è il motto dell’ isola e devo ammettere che qui ha fatto veramente un ottimo lavoro.

Anche al ritorno, sul ferry, ci posizioniamo sul ponte, mentre Anny e Duilio chiaccherano, io respiro per l’ultima volta l’ aria di questa meravigliosa terra.

Il The Solent è pieno di decine di barche a vela che con i loro colori rendono il canale movimentato e vivace. Sembrano quasi accompagnarci in questo ultimo giorno.

Domani si torna in Italia con il nostro carico di emozioni e ricordi…

DAY 15: Salisbury e conclusioni.

L’ aereo per Venezia ci aspetta, partiamo da Bournemouth con largo anticipo e ci concediamo una sosta a Salisbury.

Salisbury è una pittoresca città situata nella contea del Wiltshire, sulle rive del fiume Avon. È famosa per la tipica atmosfera che la circonda grazie alle sue antiche case, strade e chiese medievali.
 

Il luogo più iconico di Salisbury è la sua Cattedrale, superbo esempio di architettura medievale che ha reso la città celebre a livello internazionale. Da sottolineare: la Cattedrale di Salisbury possiede la torre campanaria più alta della Gran Bretagna, l’orologio più antico del mondo, il Close (il terreno recintato annesso) più vasto del Regno Unito e una della sole 4 copie originali della Magna Carta esistenti al mondo.

CONCLUSIONI:

Come dico sempre un “on the road” non è una vacanza ma un viaggio di conoscenza: dei luoghi e della gente ma anche del tuo io.

Abbiamo percorso 4000 Km e cambiato 12 alloggi in 14 giorni. A volte è stata dura soprattutto durante la prima settimana quando il brutto tempo non ci dava tregua ma per fortuna tutto è andato liscio.

Il ringraziamento più grande va a mia moglie Annalisa prima compagna di viaggio. Con lei condivido questa passione e l’ amore per i luoghi di questa stupenda e sorprendente Isola.

Un grazie di cuore a Duilio che ha guidato per tutti i 4000km.

Una menzione va poi a Martina e Alby compagni di viaggio della prima settimana e che purtroppo si sono beccati tanto brutto tempo.

Sono partito con un preconcetto: come la Scozia nessun posto mai… ma sarei bugiardo se non ammettessi che questo meraviglioso Paese possiede terre di uguale se non di superiore bellezza. Il Galles prima di tutto con la sua gente ed il suo verde smeraldo, poi le scogliere ed i villaggi del Devon, del Dorset e della Cornovaglia passando per i stupendi parchi di Dartmoor ed Exmoor.

La cucina invece è stata una piacevole conferma. Sia ben chiaro la cultura gastronomica non è neanche paragonabile a quella italiana ma sanno difendersi con alcuni piatti della tradizione assolutamente notevoli.

Torneremo amata terra… Promesso!!!

“Arrivederci Terra mia d’adozione

tu mi hai rapito

porto con me i tuoi colori e le tue meraviglie

i sorrisi e le cure della tua gente

le emozioni provate durante le mie visite.

Arrivederci è una promessa che spero di mantenere”

(Annalisa Nobili)

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