HAY ON WYE:

Dopo una lauta colazione nel nostro bed, (Stay on Wye, merita una menzione) iniziamo la giornata.

Finalmente un caldo sole ci accoglie e visitiamo questa piccola perla della campagna brittanica con la sua storia curiosa.

Ma cos’ ha di curioso questo villaggio? Innanzittutto il River Wye che lo attraversa fà da confine tra Inghilterra e Galles e quindi la popolazione (1500 abitanti) è divisa in 2 fazioni ma la sua fama è dovuto ad un eccentrico personaggio: Richard Booth.

Egli era un libraio brittanico che fece, di questo piccolo paese di confine, una vera e propria “Mecca dei bibliofili” , dove puoi trovare una libreria antiquaria ogni 40 abitanti e dove si celebra ogni anno, dal 1988, uno dei più noti festival della letteratura a livello mondiale, Bill Clinton la definì “la Woodstock della mente.”

Tutto ebbe inizio nel 1961, quando Booth aprì, in un’ex caserma dei pompieri, la sua prima libreria. Tra gli scaffali trovarono posto soltanto rimanenze librarie giunte dagli Stati Uniti.

Per attirare l’attenzione, il 1 aprile 1977 l’eccentrico commerciante ebbe una trovata geniale: proclamò Hay-on-Wye a stato indipendente e s’innalzò al trono come Re con tanto di corona di cartone e nominò il suo cavallo Primo Ministro. L’operazione fu vincente, in breve tempo il villaggio diventò meta per giovani apprendisti librai, che seguirono le orme di Booth. Così ogni angolo del paesino nobilita a cantuccio i libri per gli appassionati della lettura e diverse cittadine nel mondo cercano di replicare il prodigio.

 Piccole librerie, scaffali e pile di libri agli angoli delle strade caratterizzano Hay, diventata la capofila di quello che, grazie a un’altra intuizione dello stesso Booth, ha preso il nome di International Organisation of Book Towns, un circuito di una quarantina di città di tutto il mondo la cui esistenza ruota in vario modo attorno ai libri.

Hay è diventata meta di bibliofili e turisti provenienti da tutto il mondo, incantati dalla magica atmosfera del villaggio che ha fatto suo il concetto di «honesty bookshops»: girando per le strade del borgo, non si trovano casse e cassieri, perché per l’acquisto dei libri usati ci si serve autonomamente e si paga lasciando i soldi in semplici cassette rosse.

Quello che sembrava ad alcuni, uno scherzo da pesce d’aprile, e ad altri come uno stratagemma di marketing di successo, era anche un sincero tentativo di “scrollarsi di dosso” la presa burocratica di un governo centrale che mostrava poco o nessun interesse pratico a rivitalizzare villaggi di campagna abbandonati a se stessi. Questa dichiarazione è stata considerata come un mezzo per rafforzare il potere interno, sottolineando il sostegno ai prodotti e all’occupazione locale.

Re Richard nel 1979 con il creatore dei suoi gioielli della corona appena realizzati, Reg Clark, ministro della tecnologia sulla destra. (Foto del Web)

I funzionari sostengono che stanno facendo rivivere le aree rurali, ma tutto ciò che stanno facendo è ballare sulle note dei politici.”

La vita scorre tranquilla come le placide acque del fiume Wye, è un sabato mattina e i cittadini vogliono godersi, come noi, questa splendida giornata di sole!

Volendo citare una celebre poesia di Leopardi, sembra “il sabato (mattina) del villaggio”

Complice l’ architettura delle case, i negozi, la cura del paese incastonato come una pietra preziosa tra le dolci colline, la presenza di numerose botteghe alimentari una più invitante dell’ altra e le 2 magnifiche serate passate, ci promettiamo di ritornare. Anche in questo remoto angolo del Galles abbiamo lasciato un pezzo di cuore!

BLACK MOUNTAINS:

Volete vedere il Galles? Andate nelle Black Mountains” disse Elena, la nostra commensale, durante la cena della sera precedente. “ Da una parte vedrete il verde, l’ ordine e i pascoli della nostra regione mentre dall’ altra c’ è quella cosa che chiamano Inghilterra” aggiunse con orgoglio celtico.

Le Black Mountains sono un gruppo di colline sparse tra le parti di Powys e Monmouthshire nel sud-est del Galles, e si estendono attraverso il confine nazionale nel Herefordshire, in Inghilterra.

E perché si chiamano Black Mountains? Alcuni sostengono che furono i sassoni a fornire il nome guardando sempre queste montagne dal lato orientale del Wye. Ma se visti da più vicino i colori possono variare in una tavolozza multicolore a seconda delle stagioni: dal verde alla luce del sole estivo, al viola sul finir dell’estate, alla ruggine quando le felci muoiono nel tardo autunno e al bianco brillante in inverno al cader della neve.

La strada che attraversa questa catena è immersa nel verde smeraldo e le pecore ci accompagnano lungo il tragitto.

Ci fermiamo in una piazzola panoramica presso il Gospel Pass che con i suoi 549 metri è il passaggio stradale più alto del Galles. Da qui si può ammirare questa splendida regione: il Galles, un luogo che ci ha rapito, provo un grande senso di tranquillità mentre il mio sguardo si perde verso l’ infinito.

Mentre Duilio prende un sentiero che lo porterà in cima all’ Hay Bluff (Una collina di 600 metri), io e Annalisa proseguiamo a piedi lungo la stradina pianeggiante circondati da felci e pecore incuriosite dalla nostra presenza.

Le Black Mountains danno la sensazione di un paesaggio domato solo in parte dall’abitazione umana: minuscoli villaggi, chiese isolate e deliziose stradine sono impresse in un paesaggio verde ondulato 

Gli abitanti di Hay on Wye , sotto Natale, organizzano la Christmas Walk. Una passeggiata che da Gospel Pass arriva fino alla cima di Hay Bluff.

E’ l’ ultima immagine del Galles che ci portiamo a casa.

I suoi stupendi paesaggi: tranquille zone di campagna, valli incontaminate, dolci colline, montagne maestose e le spiagge di una bellezza incredibile.

I gallesi ti accoglieranno sempre a braccia aperte e con il sorriso sulle labbra. Il Galles è anche un Paese molto fiero, con grandi tradizioni e un forte spirito indipendente. Gli antenati dei gallesi moderni sono gli abitanti originari della Gran Bretagna, qui è stata fatta l’ultima, disperata opposizione agli invasori Romani e non dimentichiamo che anche Re Artù e mago Merlino erano gallesi…

PORLOCK:

Dopo 2 ore di viaggio facciamo sosta a Porlock, siamo entrati in quella lingua di terra che forma la Gran Bretagna Sud-occidentale.

Porlock è uno dei villaggi costieri più grazioso del littorale settentrionale dell’ Exmoor.

I cottage con i tetti di paglia che fiancheggiano la via principale sono racchiusi da un lato da il mare e dall’ altro da ripide colline..

A 3 km dal villaggio si trova Porlock Weir, un flangiflutti millenario nonchè il porto del paese. Le barche sembrano arenate ma è solo la bassa marea.

Il canale di Bristol fà da sfondo ad una tranquilla spiaggia di sassi dove è presente solo qualche pescatore.

Molti cottages risalgono al 17 ° secolo, tra cui il Gibraltar Cottages  designato dall’ English Heritage come un edificio storico classificato di II grado . 

EXMOOR NATIONAL PARK:

Pensavamo di proseguire diritti per la costa per arrivare a Clovelly ma il navigatore decide di portarci all’ interno dell’ Exmoor National Park.

Una scelta felice e preziosa, perchè sarebbe stato un delitto perdere tanta bellezza!

 Colori, eriche, animali al pascolo e viste mozzafiato... il parco esplode in tutto il suo carattere plasmato negli anni dalla natura e dall’uomo.

Il Parco offre un senso di pace difficile da trovare in questo angolo della Gran Bretagna del sud.

Profonde vallate boscose e torrenti impetuosi si combinano per formare un mosaico ricco e distinto.

Un meraviglioso polmone verde, colorato da una sfumatura infinita di colori caldi che ci fa sicuramente allungare il giro ma ci fà ringraziare estasiati di fronte a tanta inaspettata bellezza.

CLOVELLY:

Arriviamo a Clovelly verso le 19. Lasciamo la macchina nel parcheggio del centro visitatori e scendiamo per l’ unico vicolo del paese che naturalmente è interdetto al traffico.

L’ atmosfera è pacifica in questo villaggio di pescatori che ricorda le nostre Cinque Terre.

Ci rechiamo al New Inn l’ unico pub del paese e che assieme ad un Hotel blasonato (un pò caro) danno alloggio notturno.

Dopo una cena a base di pesce. Io e Anny scendiamo fino al piccolo porto.

Siamo soli, ci gustiamo questa perla e ci sediamo sulla spiaggia di ciottoli ad ascoltare il mare che sembra voglia raccontarci la sua storia (clicca qui)

“Di fronte al mare la felicità è un’ idea semplice” diceva Izzo e noi mentre ammiriamo questo remoto agglomerato di case aggrappate ad una collina sul canale di Bristol pensiamo che questa frase rispecchia pienamente il nostro stato d’ animo.

Le puntate precedenti:

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