PREFAZIONE: 

Si dice che i viaggi servono per aprire la mente, sicuramente fanno vedere le cose sotto una nuova prospettiva. Per noi l’ “ON THE ROAD” è un’ esperienza di conoscenza, non una vacanza rilassante: sempre in viaggio con le valigie pronte, ottimizzando il tempo al massimo, macinando Km di macchina su autostrade o stradine di campagna… la felicità di scoprire sempre posti nuovi e conoscere gente diversa ripaga di mille fatiche e ti riempie la mente di esperienze e volti che ricorderai per tutta la vita.

Questo è il nostro viaggio

(in copertina mia moglie Annalisa ed il suo diario di bordo)

 

DAY 1: LA PARTENZA.

Arriviamo ad Edimburgo nel pomeriggio del 9 agosto, un venerdì. Siamo in 5 e far stare armi e bagagli in una Captur è un’ impresa! Assieme a me ci sono: mia moglie Annalisa, il nostro compagno deglio on the road Duilio e una coppia di amici: Alby e Martina. Ci aspettano 4 ore di auto per arrivare alla nostra prima tappa. L’ Invershin Hotel.

Abbandoniamo il traffico della città e la strada che ci porta alla destinazione ci richiama un viaggio precedente. Il tempo è quello classico scozzese che già conosciamo e i cartelli luminosi lungo l’ autostrada ci danno il benvenuto con una simpatica “ALLERTA METEO GIALLA”.

Lungo il tragitto poche auto, qualche pecora ed il primo assaggio di Highlands che sembrano scrutarci con curiosità.

Ci fermiamo ad Inverness per una breve cena da Mc Gregor il quale vanta premi come miglior pub di Scozia 2018/19

Se non il migliore comunque è un buon pub, vivace con musica live e una buona scelta di birra per caduta, pochi avventori e una solerte cameriera fanno da contorno a una piacevole prima serata made in Scotland.

Ormai è notte quando una lunga, tortuosa e a “un binario unico” stradina ci porta all’ Invershin. Sono le 23 ad accoglierci 3 ragazze di cui 2 campane arrivate in questa terra remota per un’ esperienza lavorativa. Nonostante l’ ora ci beviamo una pinta al pub e poi dritti a nanna. Da domani inizia l’ on the road.

DAY 2: DIREZIONE NORD.

Io e Annalisa ci svegliamo presto, una passeggiata lungo le rive del Kyle of Sutherland per respirare la prima aria di Scozia. “Il cielo non è nemmeno male” pensiamo ingenuamente ma sarà l’ultimo momento di tempo decente. D’ora in poi 2 giorni di pioggia e vento ci faranno da compagni di viaggio!

Carbisdale Castle

Una passeggiata lungo il Kyle of Sutherland da dove ammiriamo il Carbisdale Castle ma sono la calma e il silenzio le cose che ci godiamo di più! Solo pochi posti li sanno regalare. La Scozia è uno di questi!

Kyle of Sutherland

Torniamo all’ Hotel per la colazione e subito dopo ci mettiamo in marcia. Destinazione Cape Wrath : il punto più a Nord Ovest del Regno Unito.

Wee House (Lairg)

Lungo l’ A838 i classici paesaggi tenebrosi e duri che solo le Highlands offrono.

OLDSHOREMORE BEACH

Causa maltempo i traghetti che attraversono il Kyle of Durness verso Cape Wrath non partono e così rimediamo verso l’ OLDSHOREMORE BEACH una bellissima spiaggia bianca circondata da un paesaggio quasi lunare. Scogli neri e l’ urlo dell’ oceano fanno da sfondo a questa meraviglia. Sembrerebbe un paesaggio caraibico se non fosse per la temperatura (9 gradi) e la pioggia battente.

NORTH COAST 500

Riprendiamo il viaggio e puntiamo la penisola di Torridon percorrendo la North Coast 500, una strada tra le più spettacolari del mondo che percorre ad anello tutte le Highlands. L’itinerario è stato progettato dall’ “Highland Iniziative Nord“, una organizzazione no-profit fondata dal Principe Carlo per diffondere l’amore in parti meno visitate delle Highlands settentrionali. Per gli scozzesi è la risposta alla Route 66. Qui ti sembra stare ai confini del mondo dove questa terra inospitale e dal carattere duro comunque sà regalare forti emozioni ed un romanzesco richiamo della foresta. Siamo nelle Highlands, sinonimo di natura selvaggia dove l’uomo è presente solo con questa striscia d’asfalto che si percorre. 

ULLAPOOL

TORRIDON

Un altro angolo remoto del Nord Ovest . Circondata dalle montagne e adagiata sull’ omonimo lago. Un ambiente selvaggio e un incredibile senso di pace contradistinguono questa zona dove anche il continuo suono della pioggia sembra soave. Abbiamo dedicato poco tempo a questa zona che merita sicuramente un tempo maggiore.

Arriviamo a Dornie nel tardo pomeriggio. Una cena, un paio di pinte e si va’ in branda. Domani è un altro giorno.

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