DAY 4 (16 agosto): Da St Davids a Dolgellau

Oggi giorno di “spostamento”, abbandoniamo la stupenda St Davids per dirigerci a nord, il punto d’ arrivo è Dolgellau. Cambieremo anche Parco Nazionale, lasciando il Pembrokeshire per abbracciare lo Snowdonia, posto già visitato nella parte settentrionale nel 2019. Saranno ancora scogliere e un paesaggio scontroso ma dall’ indiscutibile fascino a dominare la giornata.
ABEREIDDY BEACH:

Parcheggiata l’ auto nella piccola frazione di Aberreidy, a soli 5 km da St Davids, visitiamo questa piccola spiaggia di sabbia di grana scura (ardesia grigia) ,ciottoli, piena di minuscoli fossili,

affiancata da spettacolari scogliere di roccia vulcanica ed circondata da un villaggio di cottage colorati.
BLUE LAGOON:

C’ incamminiamo in un sentiero (Sì… Sempre il Pembroke Coast Path del Welsh Coast Path) lungo la scogliera

Sotto di noi, alcuni temerari sfidano le acque gelide del mar d’ Irlanda praticando del Coasteering, uno sport molto popolare in Regno Unito che consiste nell’effettuare dei “traversi” lungo la costa camminando, tuffandosi, nuotando, arrampicandosi in orizzontale, giocando nella risacca, esplorando cavità e grotte. Non prevede l’utilizzo di corde o imbraghi perché si rimane sempre a stretto contatto con l’acqua senza raggiungere elevazioni significative, tantissimi sono i bimbi.

Arriviamo sulla Blue Lagoon, in passato la principale cava di ardesia della St Brides Slate Company ed attiva fino al 1910. La profonda colorazione turchese della laguna è il risultato dell’ossido di rame sbiadito sulle rocce che raggiunge un netto contrasto di blu più scuro sul mare circostante. Nonostante il nome, l’acqua all’interno della cava ha una bella tonalità verdastra per l’alto contenuto di minerali.

Le Cliffs, invece, hanno un aspetto spettrale che regala un’ atmosfera da paesaggio lunare, con intere lastre di ardesia che ancor’ oggi si staccano dalla roccia.

Il Pembrokeshire ha svolto un ruolo di primo piano nell’industria dell’ardesia, con circa 100 cave nella contea alla fine del XVIII secolo.

Tutta la zona è sotto la tutela del National Trust
PROMONTORIO DI TRWYNCASTELL:
Un percorso in salita ci conduce in questo promontorio sopra alla Blue Lagoon

Anche da queste scogliere il paesaggio a 360 gradi è incredibile, si sprigiona il carattere burbero, quasi severo di questa terra.

Il cielo minaccia pioggia da un momento all’ altro e folate di vento tendono a spostarti come un burattino.

Il Galles è un mondo selvaggio dove è la forza degli elementi a comandare, devi conquistarlo, a volte anche soffrirci. Sembra che ti prenda in giro con quei continui cambiamenti di clima in cui passi da una T- Shirt ad un K way almeno 10 volte al giorno!!!

Sul promontorio, in lontananza una torre di pietra curva. È un belvedere che offre un punto di vista privilegiato sulla penisola di Trwyncastell.
È un edificio di interesse storico culturale di II grado chiamato Torre Abereiddi, ma non si sa molto al riguardo. Molti dicono che sia stato costruito dopo la “Battaglia di Fishguard”, la fallita invasione della Francia rivoluzionaria nel XVIII secolo, l’ultimo sbarco sul suolo britannico da parte di una forza straniera ostile, e quindi viene spesso definita “l’ultima invasione della Gran Bretagna continentale”.
STRUMBLE HEAD:

Strade tortuose e strette a binario unico conducono attraverso lussureggianti terreni agricoli fino alla punta della costa, aprendosi in un piccolo parcheggio panoramico. Strumble Head è un promontorio roccioso di incredibile bellezza che segna la punta meridionale di Cardigan Bay, sulla costa del Pembrokeshire.
Il National Geographic Magazine la classifica come una delle più belle al mondo, con una menzione speciale per il Pembrokeshire Coast Path

Questo è il punto della Gran Bretagna più vicino all’ Irlanda.
Il Pembrokeshire National Path si fa largo tra le eriche e la scogliera a strapiombo e ci porta alla meta

Qui, Il faro di Strumble Head si erge imponente su Ynysmeicl (l’isola di San Michele), un isolotto separato dalla terraferma da un varco molto stretto attraverso il quale il mare ribolle e schiuma durante le tempeste.

Eretto nel 1908, la torre circolare in pietra è alta quasi 17 metri e contiene ancora la lanterna originale. Dal 1980 è automatizzato ed ora monitorato dal Trinity House.
DYFFRYN ARMS:
Siamo sui monti Preseli, un gruppo di colline che divide il Pembrokeshire dallo Snowdonia.

Qui nel microscopico villaggio di Pontfaen, un lungo e incantevole vicolo in una valle assonnata, due bambine ci salutano al nostro passaggio ed il silenzio è rotto solo dai muggiti delle mucche che pascolano nei campi.

La valle di Cwm Gwaun sembra lontana anni luce dal resto del mondo, in un’ altra epoca, tanto che il capodanno si festeggia il 13 gennaio secondo il calendario giuliano ancora seguito in questa particolare zona.

La signora Bessie Davis gestiste il Dyffrim Arms da più di settant’ anni e la sua famiglia dal 1840 facendo diventare questa taverna tra le più antiche del Galles e di tutta la Gran Bretagna

L’ entrata principale è chiusa e così l’ accesso è da una porta secondaria che divide da un lato il Pub e dall’ altro la casa di Bessie.
Un uomo con aria scocciata sulla cinquantina (il figlio? il genero?) si alza dal divano, attraversa il corridoio e si sistema al “bancone” del pub.

Non è un vero e proprio bancone, solo un’apertura con ante scorrevoli tenuta aperta per il servizio e successivamente chiusa. La stanza con piastrelle nere e terracotta, arredata in modo semplice, delimitata da panche e tavoli, mentre la carta da parati sente inesorabilmente il peso degli anni.
Sul muro una foto in bianconero di una giovanissima Regina Elisabetta

Dal sito: Galles sconosciuto: “Nessuno, a quanto pare, può ricordare l’ultima volta che questa stanza è stata decorata, ma perché vorresti dare un tocco moderno a un bar che deve essere il miglior esempio ovunque di come fosse un pub di campagna gallese prima della seconda guerra mondiale? O prima della prima guerra mondiale? O prima del XX secolo? Solo una birra e un buco nel muro per servirla senza clamore ai clienti”.
Molti pub affermano di essere tradizionali. Questa è tradizione. Tradizione viva.

Tradizione appunto, come la spillatura della birra, un’ autentica poesia!!!

La birra viene spillata dalla botte in una brocca di vetro e successivamente travasata nel bicchiere presentato agli avventori.

È come fare un salto indietro nel tempo, uno dei due soli pub in Galles (e una ventina in tutta la Gran Bretagna) che ancora utilizzano questo antico modo di vendere birra.

ABERAERON:
Ci fermiamo ad Aberaeron, un’affascinante cittadina georgiana sulla costa di Cardigan Bay, nel Galles occidentale

La prima cosa che balza agli occhi sono le affascinanti case colorate che adornano la città come gioielli.

Una casa su quattro è classificata: “di particolare interesse architettonico o storico”.

E’ un raro esempio di città progettata fin dall’inizio. Caratteristica distintiva sono le linee aggraziate delle case e degli edifici commerciali raggruppati intorno al porto e alla piazza principale. Entrambe furono sviluppate all’inizio del 1800 da un imprenditore locale, il reverendo Alban Jones-Gwynne, che ottenne un atto del Parlamento per creare una delle prime città “pianificate” del Galles.

È un luogo prevalentemente a lingua gallese, la principale per il 70% degli abitanti, usata nella gran parte della vita quotidiana, nei negozi e nelle attività commerciali.

Nella zona del porto, intere famiglie si dedicano alla pesca del granchio. Un hobby molto comune nei villaggi costieri.
Gli strumenti necessari sono molto semplici ed incruenti: non servono canne con mulinello, ami, esche vive od estrattori, basta un semplice filo da usare come lenza, alla cui estremità viene attaccato un sacchetto di rete al cui interno si trova l’esca.

L’esca può essere un pastone preparato da negozi specializzati, ma funziona bene anche un pezzo di carne cruda o di prosciutto. Il sacchetto viene gettato in mare, fatto posare sul fondo e ritirato lentamente in superficie ad intervalli regolari: se un granchio viene attirato, vi si aggrappa con zampe e chele rimanendo attaccato anche durante la risalita.

Una volta in superficie il granchio viene messo in un secchiello pieno d’acqua.

Prima di arrivare a Dolgellau ci fermiamo ad ammirare, ancora una volta… Un ultimo scatto… Un’ ultima cartolina della giornata!
DAY 5 (17 AGOSTO): THE MAWDDACH TRAIL

Oggi giornata slow, Siamo a Dolgellau nel cuore del Parco Nazionale di Snowdonia. Da questo villaggio partono numerosi sentieri sia verso le vette che verso la costa.

Noi decidiamo di esplorare il ““The Mawddach Trail“, uno straordinario percorso che segue la vecchia linea ferroviaria in disuso lungo le rive del bellissimo estuario del fiume Mawddach nella Snowdonia meridionale.

Il percorso è quasi esclusivamente pedonale, di proprietà dello Snowdonia National Park e si estende per quindici chilometri (nove miglia e mezzo).

Inizia nella pittoresca città mercato di Dolgellau e termina attraversando l’iconico ponte ferroviario sulla foce dell’estuario fino a Barmouth.

L’inizio è una passeggiata alberata fino a Penmaenpool, con canneti su entrambi i lati (alcuni dei più grandi del Galles, un sito di particolare interesse scientifico).


Penmaenpool… sede di un vecchio ponte a pedaggio in legno costruito nel 1879

Una volta passato Penmaenpool si entra in un ampia radura con pascoli e le montagne dello Snowdonia che giocano a nascondino con le nuvole.

Pecore con l’ aria beata che regalano un grande senso di tranquillità

Uno stormo di oche del Canada invece abbastanza iperattive che pattugliano il fiume.

Fa capolino anche la nostra meta finale: il Barmouth Bridge ma al momento è ancora lontano…

Più ci avviciniamo all’ estuario e più gli scorci diventano irresistibili… Il cielo si apre (Togliti il Kway e resta in T-shirt) e i colori sono un tripudio!

il viola dell’ erica sulle montagne, il verde degli alberi e l’azzurro del cielo con delle grandissime nuvole bianche. Non sò se un pittore avrebbe potuto fare meglio!!!

Si dice che in quest’ isola piove troppo, in parte è vero ma quegli attimi, quei momenti che il sole prevale sul brutto tempo ti tolgono il fiato. Quella luce brillante, quasi accecante ti resterà impressa nel cuore, fungendo da ” richiamo della foresta” e varrà sempre la pena di prendere un aereo e aspettare che tutto ciò accada… Ovunque ti trovi!
BARMOUTH BRIDGE:

Finalmente, dopo 15 Km, giungiamo alla meta. Il ponte Barmouth (gallese: Pont Abermaw) è un viadotto ferroviario a binario unico in gran parte in legno che attraversa l’estuario del fiume Afon Mawddach sulla costa di Cardigan Bay tra Morfa Mawddach e Barmouth.

Una passerella è incorporata verso terra e i pedoni possono camminare lungo il lato della pista attraverso il fiume pagando un pedaggio di 70 pence . Dalla parte di Barmouth, una sezione è a levatoio per permettere il passaggio di grandi imbarcazioni.
AFON MAWDDACH:

Ma è proprio da sopra il ponte che si ammira la grande bellezza di questo fiume!
Un fiume dal passato martoriato dove l’estrazione dell’oro e successivamente la sua ricerca hanno avuto un impatto importante ma ancora più dannosi sono stati i depositi di vecchie munizioni e l’uso dei pendii come poligoni di artiglieria che l’ hanno fortemente inquinato.

Oggigiorno Mawddach sembra prendersi la sua rivalsa grazie a questo percorso che attira migliaia di escursionisti e ad una aviofauna di prim’ordine a livello nazionale. E se ce ne fosse bisogno, ci sono sempre le montagne delle Snowdonia pronte a coccolarlo come un figlio…
BARMOUTH:

Il ritorno è previsto in autobus e abbiamo un’ oretta per visitare questa località balneare tra le più rinomate del Galles

Barmouth è dove la montagna incontra il mare, qui ogni anno si celebra il Barmouth Walking Festival: a settembre, per 2 settimane, vengono organizzate camminate di ogni grado di difficoltà. Nato con l’obiettivo di incoraggiare i visitatori a esplorare questi magnifici dintorni a piedi, in compagnia di guide locali appassionate, esperte e competenti. Il festival dura da 20 anni e molte persone tornano anno dopo anno.

C’è molta gente ma, come sempre, non c’è caos. Le persone chiacchierano, mangiano il gelato e alcuni bambini giocano tra le barche nella secca della bassa marea.

L’arrivo di un peschereccio attira la nostra attenzione, il bottino che trasporta è importante….

Aragoste!!! L’oro del nero del mare, cosi è definito da queste parti. Le regole per la pesca di questo crostaceo sono molto severe. Un equilibrio tra il lato economico e la conservazione della specie.

Innanzitutto la dimensione, se sono troppo piccole vengono rilasciate e inoltre, cosa importante, se la femmina è gravida non può essere pescata per via delle migliaia di uova contenute. Una pratica fondamentale per la conservazione della specie e il futuro dell’ economia locale.
Un’ aragosta viene pescata tra i 5-7 anni di età.
DOLGELLAU:

Adagiata all’ ombra di Cader Idris, una mitologica cima alta poco meno di 900 metri, Dolgellau rispecchia l’anima di tranquillo villaggio di montagna

Cadair Idris, che significa “Sedia di Idris” dal gigantesco poeta guerriero della leggenda gallese, è una spettacolare riserva di montagna nella Snowdonia meridionale di oltre 450 ettari di paesaggio mozzafiato, cime frastagliate, laghi glaciali e una gola boscosa coperta di muschio.
Una leggenda narra che se sei abbastanza fortunato da sopravvivere a una notte in vetta, la prova ti farà impazzire o ti trasformerà in un poeta.

Alla sera il villaggio si riempie di escursionisti che passeggiano tra gli antichi edifici in pietra nera hanno uno stato storico di tutela.

La calda luce del tramonto ci accompagna tra i vicoli stretti e tortuosi della cittadina fino a giungere alla chiesa di St Mary e al caratteristico cimitero. Una chiesa di epoca georgiana, una rarità per il Galles.

Una sosta per ascoltare un pò di musica dal vivo e bere una birra e poi a cena…
INFORMAZIONI UTILI:
DOVE ABBIAMO DORMITO: le due notti a Dolgellau le abbiamo passate all’ ABER COTTAGE, in pieno centro. Che dire? Cinque stelle su tutto!!! Ospitalità, pulizia, struttura e prime colazioni. La coppia di anziani che lo gestisce ti fa sentire a casa e con gentilezza, risolve ogni tipo di problema.







DOVE ABBIAMO CENATO: La prima sera all’ Y SOSPAN, ordinato un’ottima zuppa e uno stinco di agnello glassato servito con purè di patate mantecato, verdure e un ricco jus di agnello da orgasmo…

La seconda sera al THE GATEHOUSE STEAKHOUSE sinceramente la peggior cena della vacanza. Il filetto di manzo era duro e nervoso. Niente di speciale.

In centro Dolgellau c’è un panificio che sforna dei biscotti eccellenti!!! Noi abbiamo preso dei buonissimi Welsh Cake…

Continua…
Capitoli precedenti:
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Guglielmo Galasso
Stefano Bobini